RITORNA LA NINA Preoccupanti effetti per i prossimi mesi
Il fenomeno de La Niña, caratterizzato da un raffreddamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, è una componente fondamentale dell’oscillazione climatica nota come ENSO (El Niño-Southern Oscillation).
Questo fenomeno si verifica quando le temperature superficiali del mare scendono al di sotto della media stagionale di almeno 0,5°C per un periodo non inferiore a cinque mesi, causando significative alterazioni nei modelli climatici globali.
Meccanismo di formazione
Durante La Niña, i venti alisei che soffiano da est a ovest lungo l’equatore si intensificano, spingendo le acque superficiali calde verso l’Asia e l’Oceania.
Questo movimento favorisce l’emersione di acque più fredde dalle profondità oceaniche lungo le coste del Sud America, in un processo noto come “upwelling”.
Di conseguenza, si verifica un raffreddamento delle acque superficiali nel Pacifico orientale, mentre nel Pacifico occidentale si accumulano acque più calde.
Effetti climatici globali
La Niña influisce significativamente sui modelli climatici mondiali:
- Precipitazioni: aumento delle piogge in regioni come il Sud-Est asiatico, l’Australia e parti dell’Africa meridionale, con conseguenti rischi di inondazioni. Al contrario, possono verificarsi condizioni di siccità in zone come il Corno d’Africa e la costa occidentale del Sud America.
- Temperature: raffreddamento delle temperature in alcune aree dell’America Settentrionale, con inverni più rigidi e nevicate abbondanti in molte regioni degli Stati Uniti e del Canada.
- Eventi meteorologici estremi: incremento della frequenza e dell’intensità di fenomeni come uragani nell’Oceano Atlantico e tifoni nel Pacifico occidentale.
Impatto sull’Italia e l’Europa
Gli effetti diretti de La Niña sull’Europa e sull’Italia sono meno pronunciati rispetto ad altre regioni, ma possono comunque manifestarsi attraverso.
- Inverni più freddi e umidi: alcuni studi suggeriscono che La Niña possa influenzare l’andamento dell’Oscillazione Nord Atlantica (NAO), portando a inverni più freddi e umidi nell’Europa meridionale, inclusa l’Italia.
- Variazioni nelle precipitazioni: possibili anomalie nelle precipitazioni, con periodi di maggiore piovosità alternati a fasi più secche, a seconda dell’interazione con altri pattern climatici regionali.
Previsioni sullo sviluppo della Nina
Le previsioni attuali indicano una probabilità superiore al 50% che La Niña si sviluppi nei prossimi mesi, sebbene sia attesa una manifestazione relativamente debole e di breve durata.
Effetti sull’Italia per i prossimi mesi
La Niña potrebbe favorire condizioni anticicloniche persistenti sul Mediterraneo, portando a ondate di calore più intense e prolungate nelle regioni centro-meridionali.
Si potrebbero avere lughi periodi siccitosi intervallati da forti episodi di maltempo, con eventi anche estremi tipo: alluvioni lampo, nubifragi e forti temporali su molte zone del Paese, oltre a possibili trombe d’aria, specie sulla pianura padana.
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