NEWS Inverno nucleare se l’Asteroide 2024 YR4 dovesse colpire la Terra
L’asteroide 2024 YR4, scoperto il 27 dicembre 2024 dal sistema ATLAS in Cile, ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per la sua potenziale minaccia alla Terra.
Con un diametro stimato tra 40 e 90 metri, questo corpo celeste presenta attualmente una probabilità del 2% di impattare sul nostro pianeta il 22 dicembre 2032.
Possibili conseguenze di un impatto
Se l’asteroide dovesse colpire la Terra, l’energia liberata sarebbe equivalente a circa 8 megatoni di TNT, ossia oltre 500 volte la potenza della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
Un impatto di tale portata potrebbe distruggere completamente un’area urbana estesa, causando devastazioni su larga scala.
Zone a rischio
Le attuali proiezioni indicano un “corridoio di rischio” che si estende dall’Oceano Pacifico orientale, attraversa il Nord del Sud America, l’Oceano Atlantico, l’Africa, il Mar Arabico e arriva fino al Sud dell’Asia. Paesi come Ecuador, India, Pakistan e Bangladesh potrebbero trovarsi nelle zone potenzialmente interessate.
Monitoraggio e misure preventive
La NASA e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) stanno monitorando attentamente la traiettoria di 2024 YR4.
Il James Webb Space Telescope è stato programmato per osservare l’asteroide tra marzo e maggio 2025, al fine di ottenere dati più precisi sulla sua dimensione e composizione.
Sebbene la probabilità di impatto sia attualmente del 2%, gli esperti sottolineano che è comune, per asteroidi scoperti di recente, vedere un aumento iniziale delle probabilità di collisione, seguito da una riduzione man mano che vengono raccolti più dati.
Pertanto, è probabile che ulteriori osservazioni riducano significativamente il rischio attuale.
Conclusione
Nonostante l’attenzione mediatica, gli scienziati invitano alla calma.
La comunità internazionale dispone di protocolli ben definiti per monitorare e, se necessario, deviare oggetti potenzialmente pericolosi.
La collaborazione globale e l’uso di tecnologie avanzate sono fondamentali per garantire la sicurezza del nostro pianeta di fronte a tali minacce cosmiche.