Negli ultimi giorni l’Italia è stata scossa da tragici episodi legati al botulismo, con tre morti per botulino negli ultimi giorni tra Calabria e Sardegna. Due distinti focolai, legati al consumo di alimenti contaminati, hanno provocato decessi e diversi ricoveri in condizioni gravi. Le autorità sanitarie hanno attivato protocolli d’emergenza, avviato indagini e disposto sequestri per evitare nuovi casi.
Il bilancio delle vittime
- Calabria (Diamante): due persone sono decedute dopo aver consumato un panino in un food truck. Tra i ricoverati, alcuni versano in condizioni gravi, e sono stati attivati i protocolli sanitari per fornire antitossina botulinica.
- Sardegna (Monserrato, Cagliari): una donna di 38 anni è morta dopo aver ingerito salsa guacamole contaminata durante una festa locale (Fiesta Latina).
Indagini in corso
- In Calabria, la Procura di Paola ha iscritto tre persone nel registro degli indagati (tra cui il venditore ambulante) per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di alimenti nocivi. Anche due medici sono coinvolti, per verificare eventuali ritardi nella diagnosi.
- In Sardegna, è scattata un’inchiesta per individuare la responsabilità penale del caso legato alla salsa guacamole contaminata.
Cosa succede ora
- Il Ministero della Salute ha subito attivato i protocolli sanitari, garantendo l’accesso rapido al trattamento con antitossina grazie alla rete nazionale dedicata.
- Controlli a tappeto: il prodotto sospettato (una salsa di avocado Metro Chef in Sardegna; conserve di broccoli in Calabria) è stato ritirato dal mercato e sottoposto a sequestro.
Numeri a confronto
A scopo di riferimento, l’Istituto Superiore di Sanità riporta che tra il 2001 e il 2020 in Italia sono stati confermati 452 casi di botulismo alimentare, con un totale di 14 decessi e un tasso medio di letalità del 3,1%.
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